Come si umiliano i panificatori artigiani? Riproponendo un decreto che prova a ri-regolamentare in modo ancora più maldestro, l’attività di panificazione. Un'atto voluto dal nuovo assessore alle (dis)attività produttive, Turano. Era difficile ma lui ha avuto la capacità di peggiorare il decreto concepito pochi mesi
fa da colei che l'ha preceduto, ass. Lo Bello. E' riuscito a ri-mortificare e ri-umiliare chi ha valorizzato, con i suoi
investimenti e magari indebitandosi, il prodotto più antico e
fondamentale nella tradizione alimentare siciliana: IL PANE!
Turano ripropone integralmente l'art.1, con tutto il suo carico di anomale contraddizioni, che così recita: “ ... l’attività
di panificazione consiste nell’intero ciclo di produzione del pane,
dalla lavorazione delle materie prime alla cottura finale …” (e fin qui non c’è nulla di male) con l’esclusione"
delle
imprese che
fanno “... la mera doratura, rifinitura o solo cottura di un prodotto
surgelato o semilavorato da altre imprese.” Chi sono le attività
“escluse” da questa come dalla norma
precedente? C’entrano forse qualcosa
i forni che si trovano all’interno dei supermercati legati alla
Grande
distribuzione Organizzata (GdO)?
Le risposte stanno nell'art 2, che è il grande capolavoro dell'ass. Turano. "L'attività di panificazione è vietata per
almeno un giorno alla settimana comprensivo l’obbligo di chiusura
la prima e la terza domenica di ciascun mese”.
Se non si è capito male: un
giorno alla settimana più due domeniche fanno sei/sette giorni al
mese di non panificazione. Tutto questo per contrastare “la
liberalizzazione senza regole che non tiene conto del rispetto della
persona”. Ma il contrasto alla
deregolamentazione
vale solo per i piccoli panifici? Per Turano pare proprio di SI! I
forni della GdO siccome fanno “mera
doratura o cottura
di un prodotto surgelato o semilavorato da altre imprese” posso rimare aperti sette giorni
su sette e dorare continuamente, compreso
Natale, Capodanno,
Pasqua e Ferragosto. Invece, chi
produce pane secondo le tradizioni (si fa notare che il pane prodotto dai panificatori artigiani, a differenza di chi dora prodotti surgelati, ha forme e sapori tipiche di ogni zona), in nome di una
norma assurda e ipocrita, è obbligato a non produrre pane sei/sette giorni al mese.
Come mai Turano non ha esteso questo decreto anche
ai forni della GdO? Chi lavora in un forno
della GdO non ha gli stessi
diritti di chi opera in un panificio artigianale? Per l'attuale assessore (ma anche per chi lo ha preceduto) No!
Ma dove Turano ha superato la Lo Bello è nelle sanzioni. Nel
nuovo atto, oltre a ri-mortificare
chi produce
nel rispetto delle tradizioni ,
è prevista
anche la beffa.
Infatti, l’art. 7 recita
che chiunque violi le disposizioni di
cui all’art.2 si applicata la sanzione amministrativa ... di euro
400,00 e se è recidivo
il sindaco ordina la chiusura per un periodo di sette giorni.
Complimentoni!! In
questo modo l’assessore
Turano ha buttato la maschera. Nel
precedente decreto non si individuavano sanzioni, qui invece chi si ribella (giustamente) all'umiliazione viene punito e messo alla gogna.
I piccoli sepolcri imbiancati, quelli che a
parole blateravano
e blaterano contro la
liberalizzazione che mina rapporti personali e l'unità familiare, rimangono muti perché amici dell'intoccabile GdO. Turano, alla
pari della Lo Bello,
li ha ri-accontetati.
E’
riuscito a fare pure
peggio. Ha
sancito, come prima e più di prima, che chi governa è forte
con i
deboli e debole
con i forti.