E’
giusto che la classe politica concentri l’attenzione sull'aeroporto
di Comiso, infrastruttura strategica che qualifica una zona
interprovinciale. Ma questo non può e non deve allentare l’interesse
su due opere altrettanto importanti per lo sviluppo della nostra
zona: autoporto di Vittoria e porto di Pozzallo. E’ quanto
sottolineano le Cna territoriali di Vittoria, con il presidente
Giuseppe Santocono e il responsabile organizzativo Giorgio
Stracquadanio, e di Pozzallo, con il presidente Angelo Modica e il
responsabile organizzativo Enzo Spatola. “Secondo uno studio dello
Svimez (associazione per lo sviluppo dell’industria nel
Mezzogiorno) – dicono i vertici delle due sezioni Cna – il futuro
economico di molte aree del Sud passa dalla capacità di saper
smistare traffico e merci lungo le direttrici Europa, Medio Oriente,
Nord Africa. Nel Mezzogiorno sono state individuate sette zone che
presentano questa potenzialità di sviluppo e sono state definite
Filiere
territoriali logistiche
(Ftl). Sono aree che dispongono di porti anche minori e poco
congestionati (porto di Pozzallo), di aree logistiche (costruendo
autoporto di Vittoria), di filiere produttive di eccellenza orientate
all’esportazione (prodotti ortofrutticoli, marmi, etc.) e
possibilità di fruire di agevolazioni speciali ed incentivi per
l’insediamento di nuove attività (Zone franche urbane). Guarda
caso il nostro territorio presenta tutte queste caratteristiche e
guarda caso l’area della Sicilia Sud orientale è una delle sette
zone individuate dallo studio dello Svimez”.
“Affinché
tutto questo possa diventare realtà, permettendo al territorio di
crescere e di uscire dalla crisi – dicono ancora i vertici Cna –
servono politiche specifiche. Le due infrastrutture, autoporto e
porto, devono essere collegate da una rete stradale per ora
fortemente inadeguata. Il porto deve essere riqualificato perché
negli ultimi anni (periodo 2007-2012), secondo i dati forniti dalla
Capitaneria, lo scalo (fra imbarco e sbarco) ha registrato un calo di
450mila tonnellate in meno di merce. Addirittura, una banchina è
stata sottratta agli operatori commerciali del mare a causa del fermo
della «Fortuna II», la nave che, da fine novembre del 2008,
staziona al porto grande. Il riconoscimento di Vittoria come Zona
franca urbana, con le relative agevolazioni fiscali per la nascita e
l’insediamento di imprese legate anche alla logistica, è solo un
miraggio. Il territorio possiede le potenzialità e gli strumenti che
ne permettono il rilancio, ma ha bisogno di una classe politica e
dirigente capace, che sappia leggere, capire e studiare i suoi
bisogni. La questione non è più rinviabile, serve fare squadra.
Avanziamo la proposta di un tavolo, realmente operativo (che veda
come attori la deputazione regionale, i Comuni di Pozzallo e
Vittoria, la Provincia e la Cna) che sappia individuare percorsi,
progetti e finanziamenti”.
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