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mercoledì 2 ottobre 2013
L'IVA
L’aliquota IVA passa al 22 per cento. Stiamo parlando di quella ordinaria che si applica ai beni e i servizi che non rientrano nell’aliquota ridotta al 10 o in quella super ridotta al 4 per cento riservata a pane fresco, burro, latte, frutta e ortaggi e altri alimenti di prima necessità. Quello che scatterà oggi è il secondo rialzo di un punto nel giro di due anni: l’aliquota era già salita dal 20 al 21 per cento dal 17 settembre 2011 in pieno governo Berlusconi. Gli effetti sull’inflazione sono stati già calcolati dalla «nota di aggiornamento » al Def: passerà da una media dell’1,5 per quest’anno al 2,1 per cento del prossimo. Si tratterà tuttavia di uno «scalino», perché dal 2015 l’inflazione ricomincerà a scendere (???). Saranno soggetti ad aumenti vino, birra, succhi di frutta e alimenti pregiati come i tartufi. L’Iva aumenterà anche per le automobili, gli accessori auto, i pezzi di ricambio. E costerà di più anche la manutenzione e la riparazione dell’auto. Costeranno di più abbigliamento, calzature, pelletteria, biancheria per la casa, frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie e piccoli elettrodomestici, detersivi, televisori, radio, hi-fi, computer e prodotti di cancelleria. La stretta riguarderà poi estetista, barbiere e parrucchiere, lavanderia e tintoria, gioielli e bigiotteria. SI COLPISCONO SEMPRE I SOLITI: ARTIGIANI, PICCOLE IMPRESE E I LORO LAVORATORI.
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