“La
legge di assestamento di bilancio, approvata dall’Ars, pare che
abbia stabilito che le sedi periferiche di Riscossione Sicilia non
debbano chiudere. Quindi, anche la sede di Vittoria dovrebbe essere
salva. Dovrebbe: infatti, il condizionale è d'obbligo”. E’
quanto rilevano il presidente della Cna territoriale Giuseppe
Santocono con il responsabile organizzativo, Giorgio Stracquadanio.
“La società di riscossione di proprietà della Regione per il 99%
- affermano i due vertici dell’associazione di categoria cittadina
in un documento - ha deciso comunque di sbaraccare alcuni sportelli
decentrati. L'azienda, infatti, ha appena determinato la soppressione
di 9 agenzie, lasciando attivi solo i punti nei capoluoghi di
provincia. Ci risulta che a chiudere saranno le sedi di Marsala,
Milazzo, Taormina, Sciacca, Modica, Vittoria, Termini Imerese,
Acireale e Paternò. Per il presidente Crocetta non è un problema,
per lui questo tipo di “razionalizzazione” va bene, anche perché
lo sportello di Gela (la sua città) è stato salvato. Vorremmo
capire quale metodo è stato utilizzato per esercitare questa
revisione della spesa”. “A noi risulta – aggiungono ancora
Santocono e Stracquadanio – che lo sportello di Vittoria – che ha
solo 3 dipendenti – gestisca più di dieci contribuenti al giorno e
incassi oltre 3,5 milioni di euro l'anno, quindi la sua chiusura ci
sembra economicamente e funzionalmente immotivata. Ci chiediamo: ma
quale dignità hanno il parlamento regionale e i suoi deputati
(compresi i nostri cinque: gli onorevoli Assenza, Digiacomo,
Dipasquale, Ferreri e Ragusa) che approvano una legge per poi vedere
che una società controllata dalla Regione non la prende nemmeno
in minima considerazione? A
parole nessuno vuole creare disservizi, nei fatti i disservizi sono
già in corso”.
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